Riepilogo
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29.01.2012
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Miami Marathon
Miami FL, U.S.A. no è solo un viaggio sportivo ma anche turistico. Ecco la mattina della maratona, sono già in tenuta sportiva e chiedo info ad una persona in inglese per il deposito borse e casualmente mi risponde in italiano osservando il mio abbigliamento da corsa tricolore. Durante la preparazione spalmo la vasellina interno cosce e quella che avanzo la recupera una ragazza Svizzera, mentre un ragazzo inglese dice di avermi visto alla maratona di Firenze, quando a farmi ridere è un Toscano che mi racconta del suo prodotto chiamato (5 ore) che lo aiuta nelle gare.
Start alle 06:15 entro nei “box” a 10 metri dalla linea di partenza, ecco si parte, appena al 1^km sono tutto sudato come gli altri. Devo fare molta attenzione considerando che è ancora buio gli imprevisti sono molti correndo a piedi nudi. Sono le 07:00 e la città incomincia a schiarirsi, durante la corsa incontro ragazzi di Biella, Toscana, Reggio Emilia dove questo ultimo dice di ricordarsi di me alla maratona di Reggio (che belle sensazioni quando ne parlano). Fino al 21^km corro in buona forma quando incontro alcuni ponti che mi penalizzano perché sono costruiti in rete di ferro a quadrettini piccoli e con delle punte verso l’alto che mi fanno un male fortissimo considerando che i miei piedi sono nudi. In questo percorso mi viene in mente quello di Tokyo che ho nominato asfalto di tipo pungente (solo alcuni tratti). Il percorso e molto affascinante con bellissime palme che costeggiano o dividono le carreggiate, correndo mi chiedo quale itinerario sia il più bello confrontato con la maratona di Sorrento, (visto che quest’ultimo lo considerato il più bello fin o a ora). Durante la corsa pensavo di trovare il pubblico che mi confondesse per Messicano dato gli stessi colori della bandiera, ma non è successo come nella maratona di New York. Al passaggio del 30^km a dare un po’ di sollievo alla fatica ci pensa quel poco di pioggerellina che non dura molto, oltre a delle persone che offrivano dei bicchieri per bere ma conteneva birra (che ridere ). Avere il percorso segnato il miglia mi confonde perché il mio cronometro satellitare è impostato in km (ho è dovuto alla birra?) Bellissimo l’episodio di quando incontro un Americano che si affianca e incomincia a cantare l’inno nazionale italiano e io lo accompagno. Arrivati al 36^km circa una ragazza (Jennifer Ngo n. 414) in evidente crisi fisica o mentale è ferma appoggiata con le mani a lato della strada e avvicinandomi gli metto la mano sulla spalla per aiutarla emotivamente e l’episodio frutta in modo positivo tornando a correre al mio fianco tanto che ora e lei a tenere il passo, non parliamo perché lei ascolta la musica, a parte quando la spegne per dirmi: “ ma te sei uno famoso!!!”. ( al mio passaggio il pubblico mi applaude e incita). Un bellissimo episodio è quello di una ciclista (molto carina) che mi segue e con il telefono mobile Ipod bianco mi riprende molto sorpresa in più momenti. Al mio fianco corre sempre la ragazza (forse Russa) e accorgendomi che lei abbia un passo superiore del mio le dico che non è un problema se volesse superarmi, ma ho come l’impressione che sia una sorte di ringraziamento per averla tolta dalla recente crisi e cosi concludiamo insieme la maratona quando decido di prenderle la mano al finale . concludo la mia 27^ maratona a piedi in 3 ore 41 minuti 36 secondi i 26,2 miglia, ora i miei prossimi obbiettivi e di raggiungere le 30 maratone. Ma ecco che l’organizzazione offre birra, ho chiesto se era alcolica e loro erano stupiti dalla domanda, mi sono giustificato dicendo che alla maratona di Berlino la offrivano analcolica. Il pubblico non era numerosissimo, ma d'altronde con la partenza alle 06.15, ma quel che era presente si faceva sentire molto con urla e applausi. Comodissimi anche i sacchettini di plastica contenente acqua(circa 4/5 sorsi) che davano ai ristori, era sufficiente romperlo con i denti per bervi. Questa e la 2^ maratona che corro in paesi caldi, la prima a Dubai dove nei ristori non c’è cibo, ma ho concluso lo stesso le gare anche se mai saprò se mangiando avrei migliorato le prestazioni? Nella maratona di New York il pubblico al mio passaggio urlava: “ no shoeus!!!”, invece qui a Miami lo facevano con: “barfoot!!”.