Castellazzo Bormida, Alessandria

Mi succede una cosa strana, appena arrivo non ho più voglia di correre. A volte penso che sia paura di fallire o paura di non essere più interessante, di preciso non so cosa mi succede. Comunque dopo tante incertezze ritrovo un impulso per andare a ritirare il pettorale, faccio 15 minuti di riscaldamento con scarpe e tuta, e mi rendo conto che fa molto freddo, nonostante ci sia il sole. Appena entro in postazione di partenza gli altri cominciano a notarmi e seguono i consueti commenti e le domande. Una donna mi colpisce perchè mi dice: "Io ti conosco, sei sul mensile Ccorrere, la rivista dei podisti". Ok, si parte: aziono il cronometro e tutto fila liscio fino al 7° km quando inizio a intravedere 500 metri di sterrato. Sono psicologicamente scoraggiato perchè gli organizzatori mi avevano detto che sarebbe iniziato solo al 10° km. Ma eccoci, tutte le pietre grosse che si piantano di punta sotto i miei piedi nudi mi fanno molto male, il dolore è veramente troppo e devo decidere cosa fare. Proprio mentre sto per mollare provo ad andare a correre nel campo di grano che fiancheggia la strada. Il dolore riduce ma aumenta lo sforzo e la fatica perchè in questi ultimi giorni ha sempre piovuto ed ogni passo che faccio mi fa affondare fino alle caviglie. Fortunatamente questo tratto finisce e riesco a riguadagnare metri. Al 17° km intravedo una donna che prendo come obbiettivo da raggiungere; a 3 km dall'arrivo lei è molto stanca, affaticata, desidererebbe mollare ma appena vede che sono a piedi nudi, la stimolo e continuiamo a correre insieme. Mi dice: "Come, riesci tu a piedi nudi e non dovrei farcela io?" All'arrivo faccio amicizia con lei e scopro che si chiama Angela e viene da Cavallermaggiore. Sono molto contento perchè rispetto alle ultime due mezze maratone ho guadagnato 8 minuti e ho concluso in 1.32.00 h.