Riepilogo
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23° Maratona di Venezia
E' sabato: mi reco allo stand (parco Giuliano), ritiro i documenti e faccio un giro. Molti mi riconoscono, alcuni organizzatori di maratone mi invitano a partecipare alle loro e ricevo anche un offerta per la Spagna (Barcellona). Questa è la mia seconda volta a Venezia e i cittadini si aspettano molto: i media hanno parlato tantissimo di me e mi sono dovuto preparare molto per evitare di deludere chi mi segue. Alla partenza tutti mi riconoscono per via delle foto e dell'intervista pubblicata sul sito ufficiale della Venicemarathon e molti mi chiedono se riuscirò ad abbassare il mio record personale come avevo annunciato. Ecco lo sparo: parto molto veloce, la temperatura è ideale e mi accorgo di stare molto bene tanto è vero che al 10^km sono avanti rispetto ai miei pronostici. La folla non smette di applaudirmi, incoraggiarmi, apprezzarmi. A metà gara non capisco come mai ancora non sono entrato in crisi, il mio fisico sta resistendo bene così continuo a correre come se fossi indemoniato, sapendo che al parco Giuliano perderò molto terreno perché il percorso è sporco. Al 32^ km si entra al temuto parco ma sono incredulo: i miei piedi nudi ancora non sentono la sofferenza che di solito patisco e mi portano senza tanti problrmi al ponte della Libertà, la parte più dura del tracciato. Qui l’asfalto è drenante, molto grezzo e i miei piedi sono come formaggio da grattugiare! Al termine vedo le cupole dei siti religiosi ed entro nel vivo di Venezia dove mi aspettano i 16 ponti da attraversare e la folla che, ad ogni mia alzata di braccia, risponde con altrettante urla e applausi che mi aiutano a terminare nei migliori dei modi. Concludo con un ottimo record personale di 3 ore 32 min, abbassando di ben 17 min il tempo dalla scorsa edizione.