Maratona di Reggio Emilia

Sabato, sono a Reggio Emilia al palazzetto dello sport dove si ritira il pettorale e i documenti per la gara; fin da ora mi viene la pelle d'oca. Mi rendo conto che maratona dopo maratona sono sempre più conosciuto, tanto è vero che Fabrizio, l'organizzatore della manifestazione, mi da indicazioni per domani e mi accompagna a vedere gli spogliatoi dei top runner (i migliori atleti) dove ci sarò anche io. L'emozione è grande, grandissima, perchè già immagino... mi vengono i brividi, mi si rizzano perfino i capelli, e ho la pelle d'oca addirittura per qualche ora. Domani parto in prima fila con i top runner, cosa che è concessa a pochi, e sarò personalmente scortato dagli organizzatori alla partenza. Ma eccoci, è domenica: arrivo al palazzetto dello sport, entro negli spogliatoi, mi cambio e sono pronto. Alle h 8.45, come da accordi, mi trovo con gli organizzatori, e assieme ad un'altra quindicina di persone, vengo scortato all'urlo di: "fate passare!!!!!spostatevi!!!!". Ci sono le più importanti cariche di Reggio Emilia: sponsor ufficiali, il sindaco, l'assessore allo sport, giornalisti, tv e tanti altri ci osservano dalla tribuna. A 15 minuti dalla partenza sono ancora con i calzini per non prendere troppo freddo, ma decido di toglierli per il riscaldamento e tutto cambia perchè inizio a sentirmi pronto: giornalisti e fotografi non smettono di farmi foto, lo speaker mi presenta e tutto questo avviene nella corsia privilegiata dei vip e dei top runner: mai fino ad ora mi avevano concesso di partire in prima fila! Ed eccoci pronti sento lo sparo,si parte: ovviamente i top runner mi superano, durante la gara ci sono i soliti atleti che mi sostengono, incitano, mi riconoscono e mi stimano. Alcune moto con telecamere mi seguono, e fanno un servizio video a me e ai mieo piedi nudi. Il percorso è pieno di saliscendi che da una parte ti aiuta ma dall'altra ti rallenta. Al 35° km ecco lo sterrato, come se non soffrissi già abbastanza. Fortunatamente dura poco e mi ritrovo per 3km in mezzo ad un parco simile a quello del Valentino di Torino: il terreno è molto sporco, pieno di piccole pietrine che sento tutte, così decido di andare nell'erba ma con il solito terrore di non sapere cosa posso trovare. Non posso mollare, già immagino l'arrivo poi, guardando il cronometro e consultandomi con altri atleti, mi rendo conto che posso battere un altro record personale di ben 5 minuti. All'ultimo km gli stessi cameramen che mi avevano seguito prima mi dicono: " Dai Arone, che ti stanno aspettando tutti all'arrivo". Questo mi riempie di adrenalina e negli ultimi 500 metri divento una sola cosa con il pubblico: ad ogni mio urlo, ad ogni mia alzata di braccia loro si esaltano e io mi carico. Concludo la mia nona maratona in 3 ore 22 min e 10 secondi, facendo il mio terzo record personale consecutivo (da Venezia 3 ore e 32 min a Milano con 3 ore e 27 min). Rimango a Reggio Emilia ancora il lunedì mattina per andare in edicola e ritirare i giornali sportivi così mi accorgo che ben 4 giornali parlano di me con articoli di grande rilievo , foto a colori e titoli giganti.