Riepilogo
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Treviso Marathon 1.1
Ancora una volta viaggio con l’ausilio di “blà blà car” pratico e conveniente, poi si fanno belle e nuove amicizie. Quando l’autista, anche lui a Treviso per correre, mi chiede che scarpe usassi, ho dovuto presentarmi raccontando chi ero, cosa che non volevo ancora svelare. Altre curiosità arrivano da due ragazzi sul treno Padova - Treviso, dove vedendo il logo della Guinness stampato sulla mia giacca mi chiedono i dettagli del mio record del mondo. E’ sabato sera, appena arrivato in Hotel, incontro tre ragazze del volontariato Maratona che a fine mansione facciamo amicizia con un aperitivo di buon vino locale, un prosecco. Ecco la domenica mattina dove già dalla sera prima gli organizzatori mi riservano lo stesso trattamento dei top runner, trovandomi sempre fuori luogo e imbarazzato per la loro comprensione nei miei confronti. Recatosi ai nastri di partenza lo speaker simpaticissimo per il suo modo coinvolgente ed ironico nel comunicare, commenta la mia presenza portandomi davanti al pubblico e rendendomi al centro delle attenzioni. Dopo lo sparo corro fino al 28^ km da record personale, invogliato anche da un cuneese che ho conosciuto. Solo ora i pace Maker delle 3 ore si avvantaggiano nei miei confronti, quindi non mi rimane che tenere questo passo per tentare di correre la mia Maratona più veloce di sempre; aiutato anche dal numerosissimo pubblico che si trova sul tracciato nonostante che lo fanno con gli ombrelli aperti. Il fine gara da brividi, concluso alla mia maniera con alzata di braccia e urla rivolte verso il pubblico, che a loro volta rispondono con applausi e incitamenti davvero entusiasmanti. . Poi il microfono per ringraziare tutti i presenti, e ancora una volta il pubblico del nord – est fa veramente la differenza, per cordialità, disponibilità e passione sportiva. Un organizzazione di tutto rispetto per la loro precisione nella logistica pre, durante e post gara.