Riepilogo
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Verona Marathon 10a edizione
Eccomi a Verona, ritiro i documenti e alla sera per cena mi fermo al villaggio maratona a mangiare la pasta di Giovanni Rana. Ma ecco il giorno della gara ora si fa sul serio, la temperatura è quella giusta ma già penso alla maratona di Tokyo di domenica prossima. Ecco che come al solito incontro alla partenza Fabio Busetti di Lecco che mi chiede di farmi vedere dai fotografi cosi facciamo un’altra foto insieme per la rivista Correre. Ecco lo sparo e subito i commenti, elogi e apprezzamenti da parte dei corridori( come al solito le gare del nord-est sono bellissime). Molti mi chiedono che tempo vorrei fare e io comunico che mi accontento chiudere sotto le 4 ore perché non voglio strafare per poi pensare a Tokyo( non mi piace pronosticare i tempi della gara prima di averlo fatto, lo faccio solo mentalmente). Arrivato al 15 km circa mi “attacco” ad un ragazzo di Verona seguito da un suo amico in bici, va molto forte ma decido di seguirlo e lo faccio fino al 23 km quando torniamo indietro. Ecco che al 30°km mi supera un atleta con la scritta sul retro della maglietta “ da 128 kg a 42,195 km”, lo saluto facendogli i miei complimenti, ma parlando con alcuni altri non ci credono commentando l’impossibilità della cosa stessa ( i soliti scettici e invidiosi che loro per primi non sarebbero in grado di riuscirci). Subito dopo incontro uno che come mi vede prende la macchina fotografica dal marsupio e correndo mi scatta delle foto; gli racconto che un episodio analogo l’ho vissuto alla maratona di Barcellona. Gli ultimi 2 km di porfido mi fanno soffrire molto ma sapere che metro dopo metro sono ormai prossimo all’arrivo mi solleva. Comunque ho una bella andatura che mi permette di concludere la gara in 3 ore 32 minuti ancor meglio dei pronostici