Riepilogo
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Maratona di Piacenza
23^ maratona: Eccomi a Piacenza in compagnia di Pasquale Donnarumma, mi reco a ritirare i documenti gara. Ottima organizzazione perché ci cambiamo in palestra al caldo, in caso di pioggia è l’ideale. Mi reco alla partenza e come di consueto non passo inosservato perché corro a piedi nudi. Molte persone si ricordano a distanza di 2 anni della half marathon che corsi a Castellazzo Bormida di Alessandria, oppure qualcuno si ricorda di 3 domenica fa a Verona. Oggi ho dimenticato il cronometro, quindi come riferimento ho i pace maker delle 3 ore e 30 minuti. Molti sono gli atleti che arrivano dalla Lombardia. Gli organizzatori mi hanno comunicato che al 26^ km ci sarà un km di sterrato, ma loro dicono che sono piccole pietrine, infatti alcune persone del pubblico mi comunicano prima di vedere il tratto che ci saranno invece molte pietre grosse. Tutto passa in secondo luogo perché increduli mi applaudiscono e simpaticamente un corridore dietro di me urla al pubblico dicendo “anche a me!!!! Anche a me!!!!!” poi scoprirò che lui essendo di Alba mi conosce . Appena entrato al borgo medioevale di Gazzano Visconti non posso correre e faccio una vera fatica immensa a superare questo ostacolo, l’episodio che mi tira su il morale e sentire i fotografi(fotostudio5 di Cesenatico) che mi chiamano per nome. Il dolore è immenso, supera ogni fatica che fin oggi io possa ricordare (eccetto la mezza di Asti), corro così male che dei ragazzini ridono nel vedermi con le spalle insaccate cercando istintivamente di alleviare il dolore. Chi mi parla non riceve nemmeno risposta perché devo stringere i denti e concentrarmi, ma lo sterrato finisce porto per molti km il dolore con me. Oggi sto faticando molto, ogni km è buono per pensare al ritiro. Quando arrivo al 38 km incontro dei ragazzi del pace maker delle 3 ore 30 che a loro volta faticano ad arrivare, cerchiamo di aiutarci motivandoci, ora l’obbiettivo e di concludere in 4 ore, io chiedo spesso informazioni sulla distanza e tempo, quando ormai in prossimità dell’arrivo mi accorgo di farcela. Concludo la mia 23^ maratona e il primo pensiero di mettermi le scarpe, quando nella piazza vedo chi finiva la maratona insieme a me piangere dall’emozione oltre ad aver tolto il simpatico passa-montagna che indossò negli ultimi 100 metri (vedi foto), poi devo parlare con molte persone che mi fanno un sacco di domande inerenti alla mia particolarità dei piedi nudi, notando che agli stessi non interessa molto il mio tempo finale ma che io ci sia . Oggi chiudo in 3 ore 57 minuti la mia 4^ maratona dell’anno ma la 3^ consecutiva in 3 domeniche.