Maratona di Sorrento

Sono ospite Da Pasquale Donnarumma lui è napoletano. Prendendo il treno qualcuno mi riconosce e commentiamo il contesto gara. Arrivato a Napoli prendiamo la circumvesuviana che ci porta al paese di Pasquale. Ma ecco il giorno di gara, la mattina faccio colazione per strada con 3 arance raccolte dall’albero (davvero buone), arrivato a Sorrento in piazza lo spicker mi presenta parlando di me e intervistandomi. Anche qua sono molto popolare e riconosciuto, molti amici di Roma vogliono fare foto con me, una tv locale (podistidoc.it) mi riprende e concedendomi il microfono vogliono che parli di me e di questo evento sportivo. Ma ecco lo sparo ora si fa sul serio, i primi 12 km sono tutta salita e li svolto accanto a Fabio Bussetti di Lecco( lui non manca a nessuna gara). Ora incomincia la parte lungomare ovvero la costiera amalfitana, il tratto è tutta in discesa e l’asfalto non è dei miei preferiti perché essendo “grezzo”mi fa bruciare i piedi. Molti ciclisti in senso contrario rimangono stupiti per il modo che corro. Ecco che al 19^ km circa avendo mangiato poco a colazione ho un inizio di crisi di fame ma per fortuna per strada incontro i venditori di arance e mandarini, chiedo correndo in lontananza se poteva darmi un mandarino e lei gentilmente risponde di continuare a correre: “ non fermarti-non fermarti!!!!! ” mi raggiunge e mi porge 2 mandarini regalandomeli e io la ringrazio apprezzando il suo gesto. La seconda parte di gara c’è un asfalto molto più rilassante perché e più liscio, anche se i continui Sali e scendi mi affaticano e poi aggi corro meglio in salita che discesa infatti me ne accorgo quando gli altri atleti riesco a recuperarli e superarli solo in salita. Bello è stato l’episodio quando ho incontrato 4 carabinieri in divisa mi osservano e non riuscendo a parlare (perché increduli della mia impresa a piedi nudi), al mio passaggio facevano solo dei cenni con le mani rivolti su di me e i miei piedi. Bellissimo il presepe a lato nella roccia. Gli ultimi 10 km li percorro con un ragazzo di Caserta , nasce una certa sfida perché lui in discesa mi supera ma in salita io recupero quando verso al 35 km lui prende molto vantaggio, ma ecco che al 40 km al ristoro lo incontro e decido come obbiettivo di “batterlo” infatti all’ultimo km prendendo un considerevole vantaggio ( aiutato anche da una musica religiosa che dalla commozione mi fa piangere ) mi volto spesso per tenere sotto controllo la distanza. Ecco Maiori, l’arrivo e tutto mio con un sacco di applausi e un’altra intervista da una tv forse locale. Questa la posso considerare al momento la più bella maratona come tipo di itinerario, riesco a concludere la mia 19^ impresa a piedi nudi in 3 ore 39 minuti.